STOP alle detrazioni fiscali per le caldaie a gas
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Dal 2025 stop agli incentivi fiscali per le caldaie a gas: ecco cosa cambia
Con la nuova circolare n.8/E del 19 giugno 2025, l'Agenzia delle Entrate ha confermato una svolta nel panorama delle detrazioni fiscali per l'edilizia: già da gennaio 2025 le caldaie alimentate a combustibili fossili, come le moderne caldaie a condensazione a gas, non benificiano più di alcuna detrazione fiscale nell'ambito di Ecobonus e Bonus Casa (il c.d. bonus ristrutturazioni).
Quali interventi non sono più ammessi alla detrazione?
Sono esclusi:
- La sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate a combustibili fossili, comprese le caldaie a condensazione a gas;
- la nuova installazione di tali caldaie negli edifici.
Rimango, invece, detraibili:
- Sistemi ibridi certificati (pompa di calore + caldaia a condensazione);
- Pompe di calore ad assorbimento a gas;
- Microgeneratori (anche se alimentati da combustibili fossili);
- Generatori a biomassa.
Perché questa scelta?
L'esclusione è in linea con quanto stabilito dalla Direttiva Europea 2024/1275, che impone agli Stati membri di cessare ogni incentivo economico all'installazione di caldaie alimentate da fonti fossili a partire dal 2025. "Ce lo chiede l'europa", insomma. L'obbiettivo europeo è chiaro: accelerare la transizione verso impianti basati su energie rinnovabili, in modo da abbattere le emissioni climateranti (sostanza che produce l'alterazione del clima terrestre) e raggiungere gli obbiettivi climatici 2030 e 2050.
Nella rete del gas attuale, prevalentemente alimentata da gas naturale fossile, non è possibile considerare le caldaie a gas come sistemi compatibili con le politiche energetiche comunitarie. Solo in reti alimentate quasi interamente da gas rinnovabili (biometano o idrogeno verde) tale restrizione potrebbe non applicarsi ma ciò riguarda un numero di impianti infinitesimale.
Quali sono le alternative ammissibili?
Per chi intende accedere ancora alle detrazioni fiscali restano valide le seguenti opzioni:
- Pompe di calore elettriche, anche ibride;
- Sistemi ibridi integrati (pompe di calore + caldaia fossile assemblata in fabbrica);
- Impianti a biomassa certificata;
- Microcogenerazione ad alta efficienza.
Cosa accade per chi ha già avviato i lavori?
Restano agevolabili le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, anche se i lavori proseguono nel 2025, a condizione che il titolo abilitativo sia stato già richiesto o presentato prima del 1° gennaio 2025.
Questa novità rappresenta un segnale chiaro verso la decarbonizzazione del settore residenziale. Credo sia arrivato il momento di valutare soluzioni impiantistiche più efficienti come pompe di calore o impianti ibridi.
Per chi deve ristrutturare o sostituire l'impianto di riscaldamento, il consiglio è quello di orientarsi sin da ora verso sistemi che garantiscano efficienza energetica e compatibilità con le politiche europee, evitando di trovarsi esclusi anche dalle agevolazioni fiscali.