Asseverazioni e Visto di conformità bloccano il settore delle costruzioni

Domenico Gagliardi • 7 febbraio 2022

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Parole dure del direttore CNA Macerata: “le nuove norme adottate dal governo sui super-bonus stanno bloccando il settore delle costruzioni”.

Non solo per il Super-Bonus, anche per quelli minori, aggiungo io. Il passaggio che ha determinato tutto ciò è nato esattamente l'11 novembre 2021 con il Decreto-Legge n.157. Con cinque articoli, il governo ha cercato di arginare una situazione che ha portato a frodi stimate per 2 miliardi di euro. Recentemente la Guardia di Finanza di Rimini, sta indagando in merito una possibile “maxi-truffa” da 440 milioni di euro (fonte il sole 24 ore del 31 gennaio 2022 - https://www.ilsole24ore.com/art/bonus-edilizi-guardia-finanza-indaga-maxi-truffa-440-milioni-AEyaDEBB?refresh_ce=1). L’indagine ha portato alla disposizione di 78 persone indagate, di cui 35 disposizioni di custodia cautelare; una possibile organizzazione criminale ritenuta responsabile di aver creato e commercializzato 440 milioni di euro di falsi crediti di imposta.

Le nuove misure del Decreto-Legge sostanzialmente impongono ai contribuenti di allegare, alla documentazione contabile, una asseverazione di congruità delle spese sostenute ai costi di mercato. Proprio su questo documento che gravita la questione.

Ma facciamo un passo in dietro. Il precedente governo, con l’obbiettivo coordinato di aiutare il settore dell’edilizia che, come tanti, ha subito una frenata dalla pandemia, e ridurre l’inquinamento e consumi delle nostre case, ha permesso di effettuare alcuni interventi agli edifici beneficiando di sconti del 100, 65 e 50 per cento, mediante la cessione del credito e il cosiddetto sconto in fattura.

Soprattutto i bonus minori, prima accessibili con meno controllo, hanno prodotto truffe ai danni dello stato stimati in due miliardi di euro.

Per arginare tutto ciò è stato pubblicato il decreto anti frodi che in buona sostanza ha complicato l’accesso alle detrazioni per tutti, anche per i più onesti.

La congruità delle spese, ad oggi, deve essere dichiarata per tutti i bonus edilizi da un tecnico abilitato che analizza tutti i valori e verifica che siano stati determinati da costi congrui e in linea con quelli di mercato. La problematica nasce proprio qui: il boom dell’edilizia che si è creato ha prodotto un aumento dei prezzi spropositato. I tecnici che devono verificare i costi devono basare le loro indagini con l’utilizzo di prezzari regionali, delle camere di commercio, ecc. anche datati 2021 ma che non rappresentano più un valore attendibile.

Le responsabilità sono dei governi che si sono succeduti in quanto non sono stati in grado di creare limiti di prezzo e di non essere riusciti ad arginare il mercato che ha continuato a subire aumenti improponibili e pazzi. Eppure qualcuno se ne era accorto, quindi maggiormente responsabile: il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha pubblicato il Decreto 11 novembre 2021 “rilevazione delle variazioni percentuali, in aumento e in diminuzione, superiori all’8 per cento, verificatesi nel primo semestre dell’anno 2021, dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi”. Ebbene, il ferro per il cemento armato ha subito un aumento del 43,8%, il legname per infissi del 21,84%, i fili di rame per gli impianti elettrici del 32,98%, i mattoni forati del 11,4%, la rete elettrosaldata aumentata del 44,21%. Gli aumenti sono stati calcolati dal prezzo medio del 2020, (un anno)!

Bene, tutto questo suona come un’ennesima occasione persa, ci lascia con l’amaro in bocca. Si poteva aprire un capitolo anche socialmente importante, dopo tutto ciò che abbiamo subito. Con rammarico e con la rabbia, mi viene da dire che il tutto è stato gestito all’italiana…

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